SENTINELLE AMBIENTALI
  • Falde italiane a rischio contaminazione

    Rischi per la salute umana e l'agricoltura per impianti di depurazione obsoleti o inesistenti Aree urbane prive di rete fognaria e servizi di depurazione delle acque reflue. Non parliamo di paesi in via di sviluppo ma dell'Italia. Sono poche le città in cui il servizio di depurazione copre il 100% degli
    abitanti, in altre non si arriva al 25%. Un'emergenza nazionale che non riguarda solo il Mezzogiorno. Problemi per ambiente e salute - Le acque di scarico, in base alla loro origine, sono contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche e inorganiche pericolose per la salute e l'ambiente. Dunque, non possono essere reimmesse nell'ambiente tali e quali poiché i recapiti finali come il terreno, il mare, i fiumi e i laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità autodepurativa senza vedere compromessi normali equilibri dell'ecosistema. I dati - Secondo la rilevazione Istat del 2009, in Italia la copertura di un servizio di depurazione adeguato arriva al 76% circa del totale del carico inquinante prodotto, con l'82% nel Nord, il 79% al Centro e il 66% circa al Sud e Isole. Tra le regioni con la copertura minore del servizio di depurazione, ci sono Sicilia (47,3%), Calabria (49,9%), Marche (52,5%), Abruzzo (53,8%) e Puglia che supera di poco il 60% della copertura. E la Liguria non solo tratta appena il 61% del carico prodotto ma, stando a quanto rileva il rapporto Ecosistema Urbano 2011 di Legambiente, ha nel suo territorio l'unico capoluogo di provincia ancora non provvisto di impianto di depurazione, Imperia. Per rimanere in tema di capoluoghi di provincia, secondo il rapporto sono 5 i comuni in cui meno della metà della popolazione è servita da depuratore (Catania, 19%; Benevento, 20%; Treviso, 28%; Palermo, 32%; Nuoro, 40%) mentre 29 comuni sono in grado di coprire con il servizio almeno il 95% degli abitanti, tra cui 11 che arrivano praticamente al 100%. Nel 2011, risultavano ancora 134 comuni (di cui 90 solo in Sicilia) senza depuratore, sul totale dei 168 comuni italiani ritenuti dalla Commissione europea in violazione della direttiva sulla depurazione. A Catania, secondo i dati Istat del 2010, solo il 24,6% della popolazione è servito dall'impianto di depurazione. Ma depuratori non conformi sono stati individuati nel 2011 anche a Padova, Rovigo, Vicenza, Gorizia, Pordenone, Udine, Firenze, Brescia, Aosta, Forlì, Milano, Pesaro, Urbino, Perugia e Frosinone. Secondo i dati del Blue Book 2009 di Anea e Utilitatis, 9 milioni di abitanti (pari al 15% del totale) non sono serviti dalla rete fognaria. Inoltre, il 70% circa della rete fognaria nazionale è di tipologia mista, in cui vengono raccolti insieme scarichi civili (acque nere e grigie) e acque meteoriche (acque bianche). Stando all'ultimo censimento Istat, solo il 49,9% del carico inquinante è servito da un servizio di depurazione adeguato e in linea con le direttive europee. http://www.tgcom24.mediaset.it/green/articoli/1093921/falde-italiane-a-rischio-contaminazione.shtml

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